Seventh page from "il Librone 1"

Il bello dei soldi è poterli spendere, averli e spenderli è la base della nostra civiltà, altro aspetto è farli e non spenderli, una forma di possesso morbosa e stupida, far spendere ad altri quello ce hai accumulato.

Se, e dico se, tutti fossimo sullo stesso piano, tutti uguali in ogni aspetto materiale non ci sarebbe bisogno di niente altro, invenzioni, progresso e quant'altro possiate immaginare, ma non credo si voglia una vita così stupidamente monotana, appagante e piatta.

Quello che facciamo, quello che l'umanità fa, è progredire nei due sensi, il bene e il male o più correttamente nei due opposti qualunque essi siano, naturalmente non basta progredire se non c'è una lieve follia autodistruttiva.

Guardando un tramonto si resta appagati o stupiti o solo meravigliosdamente attratti dalla bellezza di un fattore che si può spiegare tecnicamente, ma che solo un'entità che non è la nostra può creare, e questo dovrebbe far riflettere su come noi siamo dentro a un qualche cosa che forse forse non ci appartiene. Ma talmente presi da noi stessi nella nostra voglia di fare, fare, fare non si sa cosa, ci lasciamo sfuggire alcune semplici basilarità portando la nostra mente a considerarci i soli esistenti sul pianeta.

The beauty of money is being able to spend it, having it and spending it is the basis of our civilization, another aspect is making it and not spending it, a morbid and stupid form of possession, making others spend what you have accumulated.

If, and I say if, we were all on the same plane, all the same in every material aspect, nothing else would be needed, inventions, progress and anything else you can imagine, but I do not believe you want a life stupidly monotonous, fulfilling and flat.

What we do, what humanity does, is to progress in both directions, in the good and in the bad or more correctly in the two opposites whatever they are, of course, progress is not enough if there is not a slight self-destructive madness.

Watching a sunset, you are satisfied or amazed or only wonderfully attracted by the beauty of a factor that can be explained technically, but that only an entity that is not ours can create, and this should make us reflect on how we are inside something that perhaps does not belong to us. But so taken by ourselves in our desire to do, do, do not know what, we let slip some simple basilarities leading our mind to consider ourselves the only ones existing on the planet.